Cosa mi porto a casa
Sembra una frase scontata ma davvero mi porto a casa l’Africa e gli Africani. La forza, la dignità delle mamme del Baba Dogo Health Center che pur nell’assenza degli aiuti basilari per i loro figli in difficoltà non si arrendono e cercano strade e strumenti per aiutarli e riescono nell’incontro con noi a ritrovare il sorriso , la speranza e la voglia di andare avanti. Il sorriso e qualche pianto dei bimbi di “Africa chiama” insieme all’operosita e giocositá delle tate che li accudiscono. La capacità organizzativa dei tour operators scalzi che sulle spiagge di Watamu ti organizzano gite da far invidia alle nostre migliori agenzie, la creatività e l’allegria dei ragazzini organizzati sulla spiaggia in banda musicale con tanto di chitarra e batteria costruiti con materiale da recupero per racimolare qualche scellino. La loro bravura nel parlare italiano anche con l’accento toscano e la loro voglia i comunicare…I sorrisi, gli occhi profondi e allegri, la loro pelle così morbida, il tono di voce sempre gentile e basso, l’animo aperto e accogliente mi hanno aperto il cuore. Poi mi porto l’ampio respiro della savana dove ho visto convivere a poca distanza gazzelle e leoni… mi ha fatto riflettere sulla nostra incapacità a convivere con la
diversità mentre la natura ci insegna un rispetto profondo l’uno per l’ altro. Dell’Africa mi porto via anche l’inarrestabile energia di Grazia (Grace per i kenioti) volontaria del Servizio Volontario Internazionale che ci ha organizzato gli incontri di Nairobi e il safari di Amboseli, il tutto con il sorriso e l’immancabile spirito africano di fronte alle difficoltà : “hacuna matata “nessun problema tutto si può risolvere. E poi mi porto a casa il viaggio nel viaggio…il percorso evolutivo che ho fatto insieme a Maddalena , Daniele, le 2 Paola, Carmen, Alessio e non ultima Oriana. Fare gruppo ci ha permesso di consapevolizzare ed esternare le nostre emozioni, paure, angosce, speranze, superare pregiudizi, renderci conto che stavamo vivendo un’esperienza di scambio eccezionale che per me è stata una lezione di vita: quando non rinunciamo alla nostra dignità nessuna povertà ci può sottomettere.
Gabriella